PIERGIORGIO RATTI
"For you I was the flame
Love is a losing game
Five story fire as you came
Love is a losing game
One I wished, I never played
Oh, what a mess we made
And now the final frame
Love is a losing game"
(Love is a losing game | Amy Winehouse)
Un'opera totale
Alter Amy
Ipnografia di due miti: Amy Winehouse & Bradamante
1^ esecuzione mondiale: 19 novembre 2017
Amy Winehouse è un esempio eclatante di un essere umano portato all'autodistruzione dalla contemporaneità (da intendersi come “le dinamiche del mondo di oggi”). Il rapporto degenerato con il mondo dello show business (reinterpretabile in maniera più generica come il rapporto dell'individuo con la società, del singolo con il gruppo, dell'uno con il tutti), un atteggiamento negativo, ossessivo e cieco nei confronti dei propri desideri e delle proprie necessità hanno plasmato una personalità incapace di reagire in maniera costruttiva alla realtà che la circonda. Amy diventa famosa in poco tempo ma non riesce ad essere felice. Vive una relazione amorosa molto problematica, è ossessionata da colui che lei considera l'unico in grado di amarla. Ciò che le succede scardina ogni sua forma di difesa, interiormente Amy è sempre più confusa, non riesce a reagire. Ogni suo tentativo di raggiungere l'equilibrio non fa altro che allontanarla da uno stato di benessere. E' completamente in balia della contemporaneità. Non può dimenticare ciò che di umano è innato (la ricerca dell'amore, la ricerca di affetti) ma la sua visione di ciò che le capita è negazione, non affermazione (si illude di operare delle scelte che la porteranno a migliorare la propria condizione, in realtà la peggiora). Sceglie di utilizzare le droghe e l'alcool come strumenti del cambiamento. Muore alcolizzata.
Amy è quindi il rappresentante di ognuno di noi, esseri umani (“individui” e in quanto tali accomunati dalle necessità primarie dell'uomo) sottoposti ai desideri collettivi emersi da meccanismi di sistemi a molti corpi (la “società”) e in quanto tali non direttamente riconducibili alla volontà del singolo. La ricerca di ognuno di noi in vita è guidata e influenzata da questi fattori sociali. La reazione di ogni individuo può essere vitalistica oppure no. Amy sceglie l'antivitalismo.
Quest'opera non vuole condannare moralmente la scelta antivitalistica ma solo descrivere (portando in scena parti della biografia ufficiale) il percorso e le conseguenze di questo approccio alla realtà. L'ambizione è quella di fornire un'alternativa costruttiva, espressa tramite un breve bildungsroman inconscio (un sogno), ispirato alle vicende della Bradamante ariostesca, che fondamentalmente traspone la weltanschauung degli ideatori dello spettacolo. L'immaginazione è ciò che permette all'essere umano di trovare il proprio equilibrio con gli altri e le arti sono l'espressione tangibile di questi sforzi. Se la canalizzazione del naturale desiderio interiore verso la vita diventa la negazione di una volontà di potenza in dinamico bilanciamento con i desideri collettivi, allora l'essere umano perde coscienza di sé stesso e si autodistrugge sia psicologicamente che fisicamente. L'immaginazione del singolo individuo non è quindi sufficiente per determinarne la felicità. Vi è la necessità di interagire con una coscienza collettiva. La parola che meglio rende questo concetto è “amore”.
Amy è quindi il rappresentante di ognuno di noi, esseri umani (“individui” e in quanto tali accomunati dalle necessità primarie dell'uomo) sottoposti ai desideri collettivi emersi da meccanismi di sistemi a molti corpi (la “società”) e in quanto tali non direttamente riconducibili alla volontà del singolo. La ricerca di ognuno di noi in vita è guidata e influenzata da questi fattori sociali. La reazione di ogni individuo può essere vitalistica oppure no. Amy sceglie l'antivitalismo.
Quest'opera non vuole condannare moralmente la scelta antivitalistica ma solo descrivere (portando in scena parti della biografia ufficiale) il percorso e le conseguenze di questo approccio alla realtà. L'ambizione è quella di fornire un'alternativa costruttiva, espressa tramite un breve bildungsroman inconscio (un sogno), ispirato alle vicende della Bradamante ariostesca, che fondamentalmente traspone la weltanschauung degli ideatori dello spettacolo. L'immaginazione è ciò che permette all'essere umano di trovare il proprio equilibrio con gli altri e le arti sono l'espressione tangibile di questi sforzi. Se la canalizzazione del naturale desiderio interiore verso la vita diventa la negazione di una volontà di potenza in dinamico bilanciamento con i desideri collettivi, allora l'essere umano perde coscienza di sé stesso e si autodistrugge sia psicologicamente che fisicamente. L'immaginazione del singolo individuo non è quindi sufficiente per determinarne la felicità. Vi è la necessità di interagire con una coscienza collettiva. La parola che meglio rende questo concetto è “amore”.
Piergiorgio Ratti